Dolci ai fichi siciliani con amaro Flora per Natale

Il dolce, nel sud, non è mai solo fine pasto. È rito, omaggio, memoria, benedizione.
Durante il periodo natalizio, nelle case contadine e borghesi della Sicilia occidentale, si preparano piccoli dolci a base di fichi secchi: intensi, resinosi, profumati di sole conservato.

Difficoltà: Facile

Costo: Medio

Ingredienti

Per il ripieno

  • 300g di fichi secchi morbidi (Nero di San Cono o similari)
  • 50ml di Amaro Flora
  • 50g di mandorle tostate
  • 50g di noci tritate grossolanamente
  • 2 cucchiai di miele d’arancio
  • Scorza grattugiata di 1 arancia non trattata
  • 1 pizzico di cannella
  • 1 pizzico di pepe nero (sì, pepe)

Per l’involucro

  • 250g di farina di tipo 1
  • 60ml di olio extravergine d’oliva
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 50ml di vino bianco secco o Marsala
  • Acqua q.b. per impastare
  • Un pizzico di sale

Per spennellare e decorare

    • Latte (vaccino o vegetale)
    • Zucchero di canna
    • Semi di finocchietto, sesamo o mandorle a lamelle

Valori nutrizionali

Ogni dolcetto fornisce circa 210 kcal: zuccheri naturali (dai fichi), fibre, omega-3 dai semi e dalle noci, e una lieve componente alcolica (che si attenua in cottura). È un dolce completo, energizzante, perfetto con tè, caffè o un buon distillato.

In questa versione, i fichi incontrano l’Amaro Flora – un elisir botanico moderno, pieno di radici, scorze, fiori e spezie. Il risultato è un dolce che non ha paura dell’ombra: scuro, balsamico, avvolgente, profondo.
È il Natale raccontato da un pastore che conosce le stelle e il fuoco, ma anche da uno chef che sa usare il torchio delle spezie come un violino.

Preparazione

  1. Il ripieno: profondo, scuro, vivo

Trita grossolanamente i fichi con coltello o mixer (non polverizzarli: devono masticarsi).
Scalda in un pentolino l’Amaro Flora, spegni appena sobbolle, e versalo sui fichi.
Aggiungi miele, noci, mandorle, scorza d’arancia, cannella e pepe.
Mescola con le mani: il composto deve essere denso, un po’ appiccicoso, aromatico da far girare la testa.

Fai riposare coperto, a temperatura ambiente, almeno 1 ora. Il tempo trasforma tutto.

  1. La pasta: essenziale e resistente

Impasta la farina con olio, vino, zucchero e sale.
Aggiungi acqua solo se necessario: dev’essere elastica ma non umida.
Fai riposare 30–40 minuti sotto un canovaccio.

Stendi sottile, come per ravioli.
Ritaglia dischi o rettangoli. Farcisci con una cucchiaiata di ripieno, chiudi a mezzaluna o fagottino, sigilla con forza.
Lascia che sembri fatto a mano. Deve esserlo.

  1. Cottura: lenta, asciutta, dorata

Disponi i dolci su teglia foderata, spennella con latte, cospargi con zucchero e semi.
Cuoci in forno statico a 180°C per 18–22 minuti, finché dorati.
Fanno profumo? Sono pronti.

Lascia raffreddare. Come certi vini, come certi ricordi, migliorano con il tempo.

La chicca in più: versione da dessert da ristorante

Trasforma questi dolci rustici in piatto d’alta cucina:

Composizione da impiattamento:

  • 2 dolci ai fichi leggermente tiepidi
  • Una quenelle di gelato al latte di mandorla
  • Coulis di agrumi rossi e rosmarino
  • Polvere di alloro bruciato o pepe di Sichuan
  • Filo di miele caldo all’Amaro Flora

Risultato: un dolce di territorio che si presenta con abito da gala. Adatto a chi vuole raccontare la Sicilia più ancestrale in un piatto elegante.

Quando offrirli

  • Dopo un pranzo di Natale, con un amaro o caffè nero
  • Come piccolo regalo confezionato a mano
  • Su una tavola invernale, tra frutta secca e cioccolato
  • Con un bicchiere di rum agricolo o Vermouth alle erbe
  • Nei giorni tra il 25 e il 31, quando il tempo si fa più lento

Abbinamenti meditati

Liquorosi

  • Amaro Flora stesso, servito a temperatura ambiente
  • Vermouth rosso botanico
  • Ratafià di fichi o arance amare

Infusi e caffetteria

  • Tisana di foglie d’ulivo e scorza d’arancia
  • Caffè moka intenso, con un pizzico di spezie nel filtro
  • Latte caldo con miele e cannella

Finale da fuoco acceso

Questi dolci non sono per chi ha fretta.
Sono per chi spegne il telefono, apre una bottiglia buona, taglia i fichi a mano, arrotola l’impasto piano.
Sono dolci da sera lenta, da racconti familiari, da silenzi pieni.
Sono Sicilia, Natale, e memoria. Tutto insieme.

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